Storia

Ultima modifica 29 marzo 2023

 

Lucca Sicula Panorama

Lucca Sicula non ha origini antichissime anche se nel suo territorio, prima della fondazione della cittadina, esisteva un fermento sociale significativo già in epoca preistorica.
Di questo periodo poco conosciuto esistono oggi testimonianze di antichissimi insediamenti nei territori della Valle del Gebbia.
Un primo insediamento risale al II millennio a.C. (età del bronzo).
Del III e IV secolo, invece, è il secondo insediamento, romano, del quale è documentata la dedizione della popolazione alla pastorizia ed alla produzione di legname.
Le anfore rinvenute nel territorio sono testimonianza, probabilmente, del fatto che il fiume Magazzolo Gebbia fosse navigabile ed utilizzato per la discesa verso la costa.
Un terzo insediamento sembra appartenere al periodo normanno, quando tra il 1100 ed il 1200 era esistente in questi luoghi la città di Villanova.
Essa fu successivamente distrutta ma non ebbe alcuna connessione con la storia dell’attuale Lucca che, invece, costituì il quarto insediamento stanziale e che ebbe origine nel XVII secolo.
Essa sorge tra le valli del Verdura e dello Gebbia e si pone lungo la viabilità che collega le due Valli.
La fondazione di Lucca Sicula avvenne ad opera di donna Francesca Perollo che nel 1609 sposa Francesco Lucchese Palli, Principe di Campofranco, la cui famiglia aveva governato la repubblica diVecchio stemma della Famiglia Palli Lucca toscana col titolo di Granduca; lo stesso Principe e la moglie ottengono da Filippo III di Spagna il titolo di Marchese di Lucca.
Con la dote matrimoniale donna Francesca svincola dall’ipoteca il feudo Culla e, nel 1622, ottiene la licentia populandi. Così il feudo viene abitato e bonificato per coltivare la terra e renderla produttiva.
Agli abitanti che ottenevano le terre da coltivare, infatti, era fatto obbligo di residenza con la propria famiglia per dodici anni consecutivi.
L’impegno è ripagato poiché le condizioni sociali ed economiche degli abitanti sono buone tanto che altri provenienti da Villafranca e Burgio chiedono di potersi trasferire a Lucca.
Ai nuovi “coloni” venivano dati in enfiteusi i terreni e ciò riguardava quel limitato contesto geografico.
Ma le condizioni di vita non dovevano essere eccezionali dato che non c’era neanche una Chiesa e le case erano sparute.
Nel 1623 erano presenti 189 abitanti suddivisi in 48 famiglie. Nel 1652 il numero salì a 212.
Le prime notizie circa l’esistenza della Chiesa Madre “Maria SS. Immacolata” risalgono al 1645; è la Chiesa della “Concezione della Beata Maria Vergine”.
Il trasferimento a Palermo di Francesca Perollo determina la concessione del feudo ai gabelloti che esercitarono uno strapotere nei confronti degli abitanti e non sollecitarono la costruzione di nuovi edifici.
Nel 1647 la Perollo muore e Lucca viene trasferita di proprietà al Collegio dei Gesuiti di Palermo e, poi, ai Filangeri che la tennero sino al 1839.
Nonostante il nobile palazzo Cutò Filangeri, il resto di Lucca era povertà ed isolamento territoriale.
A fine 1700 gli abitanti passano a 1689 ed il nucleo residenziale si amplia.
Le successive vicende sono legate alla differenziazione sociali tra i gabelloti, imprenditori della terra, ed i contadini che restano poveri.
Anche Lucca partecipa ai moti rivoluzionari del ’48 : nel 1848 Lucca è retta da un Comitato Provvisorio e poi dal Presidente del Municipio.
Nel 1860 a Lucca si forma un gruppo di garibaldini a sostegno dello sbarco di Garibaldi a Marsala.
Dopo l’Unità Lucca risente della piaga del brigantaggio e nel 1892 si costituisce la sezione dei Fasci Siciliani che ottenne la modifica dei patti agrari a favore dei contadini; sotto la guida dei Barbato, Panepinto, Verro si ottenne lo smembramento dei feudi e si diffuse la proprietà contadina che trasformò le terre nelle attuali colture pregiate di pesca tardiva, mandorleti, oliveti, aranceti e vigneti.
I contadini, infine, si riuniscono anche in cooperative agrarie ad ulteriore dimostrazione che la terra è la fonte prevalente di reddito.
I primi del secolo rappresentano il triste quadro dell’emigrazione, molto consistente a Lucca, soprattutto nella direzione delle Americhe ma molti fecero fortuna determinando un conseguente miglioramento delle condizioni sociali ed economiche nel paese di origine.

stralcio di una lista di emigrati verso l'America

Gli anni della prima guerra mondiale furono talmente duri da indurre, nel 1917, 400 donne pacifiste a manifestare davanti al Municipio in favore della pace.
Furono arrestate e condannate e la loro bandiera bianca sequestrata.
Molti furono i disertori che subirono anche la tortura delle proprie donne da parte delle autorità.
Nel 1924 Lucca fu retta da un potestà del regime fascista al quale si opposero in tanti.
Tra questi Giovanni Bufalo, possidente di fede anarchica che nel 1946 fu eletto primo Sindaco di Lucca Sicula. Egli giurò fedeltà al popolo, essendosi rifiutato di farlo nei confronti del Re.
Non si sedette mai nella poltrona di Sindaco perché, come diceva :”il potere appartiene al popolo”.
Oggi si assiste ad un ulteriore spopolamento della cittadina, già ritoccata dall’emigrazione degli anni ’60 e la popolazione diminuisce mantenendo, comunque, l’antica ed originaria attività agricola.


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